WineDering e Regiondo insieme per l’enoturismo – Intervista a Stefano Tulli

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E se ti dicessi che per prenotare una visita nella tua suggestiva cantina in Toscana basta un click dallo smartphone? Questo mese il team Italia di Regiondo ha avuto il piacere di avvicinarsi ad una realtà estremamente innovativa del settore dell’enoturismo: si tratta di WineDering e continuerà sicuramente a far parlare di sé anche in futuro.

Nell’intervista di oggi Stefano Tulli, direttore di WineDering insieme a Denis Seghetti, ci presenta la strada percorsa finora, la direzione futura e le scelte tecnologiche fatte nel corso dello sviluppo della piattaforma.

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Ciao Stefano, grazie di essere con noi. Ti andrebbe di raccontarci come è nata l’idea di un portale per esperienze enoturistiche?

La nostra piattaforma, come per molte startup, è frutto di un’esigenza che abbiamo sentito in prima persona.
Durante un viaggio che Denis e io abbiamo fatto negli Stati Uniti nel 2015, essendo entrambi appassionati di degustazioni di vini, ci siamo trovati a scegliere tra oltre 500 cantine, una cosa oggettivamente impossibile per noi che non conoscevamo il territorio.  winedering_regiondo_sistema di prenotazione online enoturismo_booking engine

Stefano (a destra) & Denis (a sinistra) – cofondatori di WineDering | Fonte: WineDering, la community per l’enoturismo – Startup4Life

Da qui è nata l’idea di creare un portale online che potesse aiutare l’utente in questo tipo di occasioni: il nome WineDering nasce dall’unione tra le parole “wine” e “wandering” proprio per esprimere il concetto di visita delle cantine.winedering_regiondo_sistema di prenotazione online enoturismo_booking engine_piattaforma

Quali sono stati i passaggi dello sviluppo della piattaforma?

All’inizio la nostra piattaforma era un vero e proprio aggregatore, in grado di offrire da una parte visibilità alle cantine e dall’altra un sistema di recensioni agli utenti, con la possibilità di visualizzare scheda e riferimenti della cantina.

Successivamente abbiamo deciso di fare un passo in più e diventare ufficialmente marketplace, per la prenotazione diretta delle visite in cantina.

Ad oggi contiamo su oltre 4500 cantine partner.

It’s almost 9 am in the morning and Paolo is waiting for us at his #winery – an amazing host, He introduces us the…

Pubblicato da Winedering su Giovedì 13 agosto 2020

Puntate a specializzarvi in un’area geografica particolare?

Abbiamo deciso sin da subito di non geo-localizzare le esperienze offerte in un territorio o regione specifici ma di rimanere verticali sull’offerta enoturistica. Oggi la piattaforma è attiva non solo in Italia ma anche in Francia, Australia, Austria, Grecia, seguendo il flusso delle richieste che ci sono arrivate nel corso del tempo.

Cosa offrite ai fornitori di esperienze enoturistiche che si iscrivono alla piattaforma?

Il background del nostro team è molto strutturato e specializzato nel mercato turistico. Alle cantine offriamo non soltanto la piattaforma ma anche e soprattutto il nostro know-how per ottimizzare lo sviluppo del prodotto, imparare a capire come posizionarsi, quali attività di marketing sviluppare, etc. Il nostro obiettivo non è offrire semplicemente un marketplace ma aprire il mondo del digitale alle cantine, attraverso un sistema votato alle partnership e verticale, non generalista come può essere oggi Viator.

Quali sfide vi siete trovati ad affrontare nella gestione delle attività con i fornitori di esperienze enoturistiche?

La sfida principale è stata trovare la direzione giusta per sviluppare il nostro mercato, quello dei cosiddetti “wine lovers”. All’inizio pensavamo di parlare agli “enoturisti”, ossia agli amanti delle esperienze enoturistiche. Nel corso del tempo ci siamo resi conto che il mondo delle visite in cantina è decisamente più ampio di quanto ci aspettassimo.

Puoi farci un esempio?

L’anno scorso abbiamo ricevuto la prenotazione di una coppia che ha scelto un’esperienza di visita in cantina. A questa si sono aggiunti pick-up presso l’hotel, acquisti con un carrello medio piuttosto alto ma ci ha sorpreso il fatto che fossero astemi: l’obiettivo della loro esperienza era non tanto la degustazione ma approfondire il processo e la cultura che si cela dietro la creazione del vino.

Per questo stiamo lentamente spostando il nostro focus per includere un approccio verticale e incentrato sulla destinazione e le sue esperienze.

In che modo avete automatizzato i processi di vendita online?

Nel 2018 siamo passati da aggregatore a marketplace, offrendo un sistema pensato appositamente per facilitare la pubblicazione delle esperienze da parte delle cantine. Quando l’utente prenotava dalla piattaforma, la cantina riceveva già direttamente il valore della prenotazione decurtato della commissione.

Oggi è nostra intenzione offrire maggiori servizi alle cantine, affiancandole con un sistema apposito di gestione delle prenotazioni ricevute, come calendari, widget e statistiche chiare e organizzate con l’aiuto di un partner tecnico di fiducia come Regiondo.

Cosa vi ha portato a scegliere Regiondo come partner tecnico?

Ci siamo confrontati con altri sistemi di prenotazione ma Regiondo ha compreso le nostre necessità e le nostre progettualità al volo; da lì si è sviluppato tutto in maniera molto più semplice.

Avevamo bisogno di una realtà che ci aiutasse a offrire alle cantine un servizio in più, in modalità semplice, vantaggiosa e professionale dove il nostro team potesse mettere a disposizione le nostre conoscenze specializzate nel mondo del turismo con la solidità del supporto di una realtà consolidata e tecnologicamente avanzata come Regiondo.

I vantaggi di lavorare con Regiondo per noi sono oggettivi:

  • Il Channel Manager, chiaramente, che consente la connessione con le OTA tra cui Google, tramite l’API Reserve With Google, strumento ancora più solido per le cantine
  • Il team italiano di supporto, che tanti non avevano
  • Un servizio aggiornato e in linea con i trend del mercato turistico

Quali sono le funzioni di cui non potreste mai fare a meno nella gestione quotidiana della piattaforma?

Oltre alla suddivisione automatica dei pagamenti e la connessione con le OTA, direi che la funzione di cui non possiamo fare assolutamente a meno è la divisione dell’accesso tra il fornitore e il nostro marketplace.

Volevamo offrire alle cantine uno strumento che consentisse di inserire attività e di commercializzarle con facilità: grazie a Regiondo abbiamo chiuso il cerchio. 

La velocità di risposta, la professionalità e il know-how del team di Regiondo sono un valore aggiunto immenso e imprescindibile per una realtà come la nostra.

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