Trends nel turismo 2020: gli scenari emersi dai meetup online con i tour operator italiani

Con l’avviarsi dell’emergenza e crisi generata dal COVID-19 il team Italia di Regiondo, in collaborazione con i tour operator italiani, ha deciso di organizzare una serie di online meetup, per condividere le opinioni sulle tendenze nel turismo che si svilupperanno a partire dal 2020 e comprendere i trends e lo scenario in cui si muovono i fornitori di tour e delle attività a destinazione.

Tendenze nel turismo 2020: scenari e conclusioni per il segmento dei tour e delle attività

Gli scorsi meetup – annunciati nella nostra community su Facebook – hanno visto la partecipazione di moltissime realtà turistiche italiane: guide turistiche, agenzie di viaggio, tour operator, parchi divertimento e tanti altri ancora. Abbiamo volutamente dato spazio a voi, che siete in prima linea nella gestione dell’emergenza nel segmento dei tour e delle attività, per capire quali trends, tendenze e scenari possiamo aspettarci nel contesto post pandemia per il settore del turismo e in generale dei tour e delle attività a destinazione.

#1.Digitalizzazione: la chiave di volta per un nuovo business model?

A partire dal 2020, digitalizzarsi sarà più importante che mai: dalla gestione dei biglietti alla prenotazione online, ai tour virtuali e alle digital cooking class, la digitalizzazione sarà un asset imprescindibile per affrontare lo scenario post pandemia in tutto il settore del turismo, che vedrà un rinnovato interesse per servizi che sappiano essere in linea con le disposizioni in materia di distanza di sicurezza e condizioni sanitarie.

In quest’ottica, durante il meetup è emerso chiaramente che ci sono due lati fondamentali della digitalizzazione delle esperienze da considerare che la rendono più di un semplice trend:

  • Digitalizzazione dell’offerta di esperienze, ossia la creazione di prodotti fruibili attraverso il canale digitale, come i tour virtuali e le digital cooking class; la digitalizzazione delle esperienze può dimostrarsi una soluzione innovativa per superare le limitazioni allo sviluppo nei mercati incoming e outgoing che si protrarranno nel 2020.
  • Digitalizzazione degli strumenti, dalla gestione delle prenotazioni online alla gestione digitalizzata delle interazioni con i partner, che si è dimostrata una fonte di immenso valore per gli operatori del turismo e fornitori di attività a destinazione, tra smart working e risparmio di costi operativi.

 

#2. La digitalizzazione non potrà competere con l’interazione in loco

La digitalizzazione delle esperienze a destinazione è una scelta che va ponderata; in primis, emerge il fatto che si tratta di un ramo separato di prodotti da sviluppare, differenziati rispetto alle esperienze classiche: basti pensare alla differenza tra le dinamiche di interazione tra una cooking class in un agriturismo e una che viene offerta online.

Le considerazioni emerse durante i meetup online in merito alla creazione di esperienze digitalizzate riguardano:

  • Prodotto: stiamo portando su canali online un’interazione tipica delle attività a destinazione, generalmente face to face. Come impostare un prodotto di successo? Per quale target?
  • Pricing: cambia la percezione di valore generato online rispetto a quello dell’esperienza in loco; cambiano anche le logiche di gestione dei costi operativi, generalmente inferiori per le esperienze online
  • Distribuzione: su quali canali far circolare la nuova offerta? Si creeranno canali diversi per l’offerta online rispetto a quella in loco?
  • Promozione: in che modo posso trasmettere con la mia comunicazione e gli investimenti in marketing il valore del nuovo prodotto che sto offrendo al mercato?

 

#3. Mercato domestico: il primo a ripartire (e da analizzare)

Il primo mercato su cui puntare nello scenario post pandemia è, volenti o nolenti, quello del turismo domestico. Nel clima attuale non possiamo prevedere le tempistiche di ripresa della libera circolazione delle persone per viaggi e esperienze di svago all’estero.

A partire dal 2020, vedremo nuove dinamiche e trend di prenotazione in tutto il settore del turismo, domestico e non: il mercato domestico italiano sarà il primo a poter essere approcciato dai fornitori di esperienze. Come adattare la propria offerta per renderla più fruibile agli italiani sarà la domanda fondamentale da porsi per avviarsi verso la ripartenza.

Anche in questo contesto, occorrerà capire quale ruolo può giocare la digitalizzazione intesa come risorsa.

Un esempio viene dal settore delle cooking class, che non potranno essere offerte al mercato italiano alla stessa maniera in cui vengono offerte ai mercati esteri: il prezzo e il prodotto che possono andare bene per una clientela tedesca non necessariamente si adattano ad una clientela italiana.

 

#4. Le partnership come risorsa

Un trend positivo che sicuramente riscontreremo a partire dal 2020 è la ricerca di partnership: gli operatori turistici e i fornitori di esperienze italiani già ragionano in un’ottica di scambio per la ripartenza, stimolando il networking, scambiandosi idee oltre che prodotti, aiutandosi facendo rete.

#5. Nuove tendenze di prenotazione

“Possiamo contare sul fatto che alcuni mercati, come quelli dell’addio al nubilato/celibato, saranno presenti anche nel post pandemia; altri sicuramente diminuiranno, ma ci saranno anche nuove opportunità” ha affermato Tommaso Peduzzi, Country Manager per Regiondo Italia durante uno degli ultimi meetup.

In termini di trend, tra le esperienze che con ottime probabilità verranno richieste troviamo:

    • Esperienze innovative in termini di valore aggiunto, per far fronte a nuove necessità, come maggiori controlli sanitari, le regole anti-assembramento, etc. Ci sarà una nuova domanda da intercettare e un’offerta di tour, attività e esperienze turistiche da adattare di conseguenza.
    • Esperienze outdoor: la possibilità di tornare finalmente a circolare liberi all’aria aperta potrà essere un trampolino di lancio per un rinnovato contatto con la natura, a lungo trascurato, con possibilità di andare verso un turismo più eco-sostenibile. Si tratta di esperienze non digitalizzabili direttamente (basti pensare al canyoning o al kayaking) ma la digitalizzazione può aiutare a sviluppare la domanda di questo tipo di esperienze.
    • Attività private, con una maggior tendenza a ricercare esperienze turistiche e a destinazione che evitano gli assembramenti e che rispecchiano le nuove regole di sicurezza in generale.

#6. Vale ancora la pena investire in Marketing ma in ottica pratica

In questo frangente, il marketing turistico può essere di supporto più al branding che alle vendite. Alcuni operatori stanno investendo in Content Marketing: la creazione di contenuti di valore si sta dimostrando un’ottima strategia per un momento come quello attuale in cui non è possibile vendere ma si può comunque comunicare la nostra presenza nel mercato e mantenere vivo il contatto con la clientela.

Turismo e trend per il 2020: la pandemia come occasione di dialogo con i tour operator italiani

Il clima di incertezza ci accompagna ormai da settimane; tuttavia emerge con forza la voglia di ripartire più forti di prima. Regiondo è al fianco dei fornitori di esperienze ed è per questo che il team Italia ha voluto aprire un canale di comunicazione diretto con i nostri clienti come i meetup online: per trovare soluzioni condivise che possono essere utili a tutti gli operatori del settore, aldilà di trend passeggeri.

“Tutti vorremmo una data. In questo momento non avere una data è la cosa peggiore per tutti” afferma Tommaso Peduzzi, Country Manager per Regiondo Italia.

Il team di Regiondo sta offrendo la massima flessibilità, diminuendo i costi per consentire l’accesso al nostro software proporzionalmente alla situazione e alla ripresa: abbiamo creato un Hub online di risorse e know-how dedicato ai fornitori di esperienze, partecipiamo attivamente a iniziative per la ripartenza del settore turistico locale come #TuscanyTogether ed abbiamo ancora molto altro in serbo per te.

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